Quando si tratta di cultura del bere, molto spesso si ignora il significato profondo che caratterizza questa branca del beverage, in Italia e nel mondo. Si è abituati ai soliti cocktail, semplici e veloci; ogni tanto ci si lascia tentare da qualcosa di innovativo, attratti dalla complessità seducente dei suoi ingredienti, dal formato delle lettere con cui è riportato sulla lista di un bar di moda in una grande città.
Raramente si pensa davvero alla tradizione, alla meticolosità che negli anni va a caratterizzare e a migliorare molto spesso drink unici e particolari, con una loro storia alle spalle. Alcuni di essi risalgono addirittura all’inizio dello scorso secolo, e forse oggi sono stati dimenticati, o forse non del tutto. È nell’eccezionale libro di Ezio Falconi, “Historical cocktails. Harry Craddock 85 years after” che l’autore, barman ed esperto del settore, ripropone alcuni dei miscelati più storici, purtroppo scordati, ma fortunatamente ripresi oggi, reinterpretati in chiave moderna e personale ed inseriti in questo eccezionale volume.
Sono 250 le ricette di cocktail nel libro, selezionate accuratamente dalle 500 che l'autore aveva rinvenuto in un vecchio libro, reinterpretate tutte nel suo piccolo bar, con meticolosità e con l’aiuto dei clienti per quelle piccole modifiche che possono davvero rendere un bicchiere speciale. Dopo una lista degli ingredienti utilizzati, tutti di alta qualità, dopo l’indice per scrutare passo dopo passo i nomi delle curiose ed interessanti ricette, si apre un vero e proprio mondo.
Ogni cocktail ha un suo nome, i suoi ingredienti, le quantità riportate con precisione e il procedimento per realizzarlo. Quel che davvero colpisce è la parte introduttiva ad ogni drink, piena di dettagli, ricca di storia e conoscenza, di ricordi che non devono essere dimenticati: la sua origine, dove e in quale occasione è stato servito per la prima volta. E ovviamente, a completare il quadro, una fotografia, severamente su di un bancone del bar, del cocktail in primo piano, e sullo sfondo le bottiglie che ne rappresentano gli ingredienti.
Aprendolo a caso… Un Marmalade cocktail, in primo piano, al centro tra una bottiglia di Tangerine Filliers Dry Gin 28 e un barattolo di Breakfast Orange Marmalade The Macallan, sopra la fotografia il procedimento, più su gli ingredienti e all’inizio, sotto il nome, la nota: citato da Harry MacElhone nell’edizione del 1922 del suo “Harry’s ABC of Mixing cocktails”. Un lavoro unico, che unisce storia e curiosità, utilità e freschezza in un solo libro.
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