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Voglio un crodino..

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Domanda: cosa c’è di peggio che sentirsi dire ‘Voglio un Crodino purchè sia analcolico!’? Risposta: sentirsi chiedere ‘Perché nel Martini cocktail non ci ha messo il Martini?’.

In poche parole: a fare i baristi ne senti di tutti i colori. Sicuramente è più psicologo un barista di qualunque professionista che tiene nel proprio studio una chaise longue!

Le domande variano da ‘Mi può portare un latte tiepido poi zuccherarlo e mescolarlo?’ a ‘Me lo fa uno spritz da 1€ che non voglio spendere di più?’.

Se sei fortunato certi giorni può capitarti di assimilare perle di saggezza come ‘Vorremmo 8 caffè e per cortesia un po’ di patatine da aperitivo, di quelle gratis per intenderci, per il cane sa…’.

Potrebbero quotidianamente redigere bollettini paesani sui vari divorzi di neosposini, malanni causati dalla senilità, scrivere persino il bollettino meteorologico senza mettere il naso fuori dal loro bar e addirittura commentare partite che non hanno visto: sono i baristi.

A seconda del tipo di bar esiste il tipo di cliente. Analizziamone qualcuno.

In ogni paese c’è un Bar Sport, del quale non posso aggiungere niente di più di quello che è già stato detto dal signor Benni, ma posso avanzare una mia ipotesi dopo averne girati almeno 3 o 4: l’età media lascia alquanto a desiderare, quindi se leggete questo nome su una qualsiasi insegna al neon e avete meno di 60 anni, spero possa scattarvi un campanello d’allarme. Consiglio: entrate solo se sapete parlar bene il dialetto locale.

Continuiamo col bar di paese, elegantemente banale e pacifico ma piacevole: le signore che il sabato mattina vanno al mercato lo conoscono bene, perché generalmente fra il giretto sui banchi e l’ora di pranzo, vi passano una considerevole quantità di tempo, accompagnate dall’immancabile borsa a quadri per la spesa. L’età di queste esemplari va dai 30 ai 70 anni. Consiglio: se siete donne e transitate per questo tipo di bar per la prima volta, cercate di vestire in modo sobrio, in quanto le chiacchiere sono più radicate qui che in un salone di parrucchiera.

Non sottovalutate i pub: legno, luci soffuse e schermi perennemente sintonizzati sul canale della Virgin fanno molta atmosfera naif, ma in fondo i maggiori frequentatori hanno capelli lunghi e barba incolta da duri, si accaparrano il tavolo col maggior numero di incisioni, battono pugni sulle panche e non escono fino a che non hanno scolato anche l’ultima goccia di birra del fusto. Consiglio: entra solo se hai un fegato d’acciaio.

Il più classico dei circoli: orde di ragazzi delle più disparate compagnie vi si ritrovano per passarci intere giornate e si stravaccano sulle sedie come fossero il loro divano di casa. Nessuno si stupisce se non consumano nulla e quando lo fanno si servono da soli, tanto da rendere inutile la presenza di un qualsiasi cameriere che spesso non è altro che uno di loro che si improvvisa. Atmosfera familiare, ma il consiglio è: se non avete parecchi conoscenti all’interno di questa elite NON entrate, gli sconosciuti non son visti di buon occhio.

Il locale per la sera: ragazzi con pullover, camicia e mocassini, ragazze con tacco 12 e vestiti di 40 centimetri per un’altezza totale di 1 metro e 80, sorseggiano Cosmopolitan e calici di vino che nemmeno san riconoscere, ma del resto è così fashion! Dagli scomodissimi divanetti in pelle alle strampalate cornici appese storte, dalla musica chill out al buttafuori impalato all’entrata che sembra un pezzo d’arredo. Inutile spiegare il tipo di persone che entrano in questi posti, per questo il mio consiglio è: se entri tieni alla mano la fotocamera perché i tipi umani che entrano in questi luoghi  per sembrare alla moda si conciano spesso in modo da sortire l’effetto contrario.

Chiudo con una massima: per non cadere in un cliché di questo tipo scegliete un locale con una spiccata personalità, come un caffè letterario, un bistrot o semplicemente un posto di passaggio dove la clientela è talmente variegata da lasciarvi la possibilità di sentirvi sempre a vostro agio, ma cercate di scartare bar in cui nell’angolo a destra (o sinistra?) sia appostata la classica macchinetta del videopoker!