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Tre giovani fratelli hanno “salvato” La Scaletta di Milano

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 Nel cuore di Porta Genova, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, è uno dei luoghi amati e custoditi nella memoria collettiva di quella ampia fetta di artisti e intellettuali, musicisti ed architetti, gastronomi e imprenditori che avevano fatto della Milano di quegli anni una città davvero internazionale. Il locale, non molto grande, era più conosciuto come “La Pina” in onore alla grande cuoca che lo gestiva allora, Pina Bellini. Fu una delle prime a “ripulire” i piatti di tradizione lombarda senza tradirne i concetti, e fu premiata con 2 stelle Michelin. Poi negli anni ‘90, come è stato per molti altri locali importanti di Milano, anche La Scaletta chiuse i battenti. Però a differenza di altri luoghi culto della “milanesità”, La Scaletta non è sparita, perché grazie ai fratelli Teruzzi dal 2008 ha ripreso vita e ha riaperto le sue porte a milanesi e turisti. Un lavoro ricco di intelligenza e cultura quello dei Teruzzi che della passata gestione hanno saputo mantenere la sobria eleganza, portando però il locale a rispondere perfettamente alle esigenze di una cucina più salutistica, saporita e leggera, con un rapporto qualità/prezzo molto interessante.

Come vi è venuto in mente di recuperare proprio questo spazio? E' stata una casualità, grazie ad un amico. Gestivamo un locale in zona San Vittore, la cose andavano bene, avevamo un certo successo, ma i posti a tavola erano solo 35, non riuscivamo più a soddisfare le richieste, così ci è stato proposto questo spazio, ci è piaciuto, ancora non sapevamo che stavamo mettendo piede un un luogo così caro ai milanesi, quando La Scaletta era in auge, noi eravamo dei piccoli bambini....

Come sono divisi i ruoli tra te e i fratelli? Io sono lo chef, sto in cucina, Karol e Raoul si occupano della sala

Racconta un po' di te, come sei arrivato fino qui? Dopo la scuola alberghiera, ho fatto molta gavetta in Italia e all'estero, tra il Castello di Carimate, La Corte di Lurago, la Costa Azzurra, la Germania, la Svizzera, fino ad approdare al ristorante La Via Romana di Bordighera dove ho conquistato la prima stella Michelin.

Come definiresti la vostra cucina ? E' di impronta tipicamente mediterranea; il menu cambia di mese in mese, consentendoci di impiegare solo prodotti di stagione, ed è diviso tra carne e pesce con alcuni piatti vegetariani. A La Scaletta, tutto è “home made”, compreso il pane, la pasta e i dessert. Abbiamo circa 50 posti esterni e 45 interni, ma non li usiamo mai in contemporanea, secondo il clima si mangia all'interno o all'esterno dove abbiamo creato un giardino piccolo, ma molto piacevole che cura personalmente mio fratello Karol.