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Immagina...

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Immagina di avere una giornata intera per poter andare al mare con la tua migliore amica. È metà giugno, quella stagione giusta giusta per goderti un clima caldo, ma di quel caldo che non dà minimamente noia, in quella stagione che le spiagge carraresi non sono ancora affollate, in cui trovi parcheggio davanti al tuo bagno, quella magnifica stagione in cui il profumo d’estate è sempre più intenso e ti inebria i sensi sprigionando buon umore. Dunque, sei in quella stagione, in quel contesto, in quella giornata d’estate. Sei anche in partenza, purtroppo: ti sparerai 90 bei giorni lavorativi no-stop, facendo tutta l’estate, perché di lavoro in giro non ce n’è e ti devi accontentare (ma questa è un’altra storia…), e allora ti dici che questa giornata di mare te la vuoi godere tutta, tra ombrellone, sabbia, sale e lungomare. Il lungomare… Quale posto migliore per concedersi un pranzetto leggero prima di tornare a sdraiarsi sulla lettiga a sbronzarsi di gossip da quattro soldi? Peccato non aver considerato che il 13 di giugno pochi ristoranti sono già aperti a pranzo, così finisci in questo localino tutto bianco: panche, tavoli, grembiuli delle cameriere. Ti siedi e attendi. La signorina si avvicina, ti porta il menù e apparecchia, per poi rivolgerti il suo sorriso più compassionevole spiegandoti che no, non funziona così da loro, per stavolta passi, ma le tovagliette si prendono da soli, così come posate, bicchieri e menù. Penso stia scherzando, ma in fondo non ha l’aria di una persona troppo ironica. Scrivete il vostro ordine su questo foglietto poi lo portate in cassa e pagate, aggiunge. Scusa? Prima mi apparecchio poi mi scrivo l’ordine, pago e dopo, che altro? Ovviamente, aspetto che venga fatto il mio nome al microfono, così posso recarmi personalmente a ritirare il mio pranzo. Molto buona la focaccia, meritava, ma per tutto il resto no, non ci siamo. Io sono davvero una persona all’antica ma se mi siedo, personalmente mi aspetto di essere servita, perché se avessi preferito stare più in piedi che seduta avrei mangiato all’autogrill per non perdere nemmeno il tempo di cercarmi il posto. Del resto mancava solo che me lo cucinassi.

Sarà che al giorno d’oggi le sperimentazioni non solo nel food&beverage ma anche nel servizio a quanto pare vanno per la maggiore, ma un pizzico di tradizionalismo non guasta. Parla un’amante dell’originalità e dell’innovazione, ma avrei preferito godermi la mia unica giornata di mare con un servizio al tavolo.