7 cose che (forse) non sapete su materiali e prodotti per il vostro locale

Scoprite in 7 punti curiosità e specifiche tecniche su cristallo, porcellana, plastica, antiaderente e altro: una guida utile per chi gestisce, o lavora in, bar, ristoranti e locali.

Dopo esserci nell’ultimo periodo dedicati a prodotti specifici e alla stagionalità di alcune tendenze, oggi noi della redazione di RGLife proponiamo un argomento che speriamo sia utile a quanti più professionisti possibile: 7 cose che forse non sapete su alcuni materiali e prodotti che usate quotidianamente (o quasi) nel vostro locale.

cristallo con piombo vietato per legge

1. IL CRISTALLO, NEI BICCHIERI, NON ESISTE PIÙ

Mettetevi il cuore in pace: il cristallo – nello specifico il cristallo al piombo, quel vetro che contiene ossido di piombo per aumentarne la brillantezza e il peso – nei bicchieri non è più producibile.

Nel corso degli anni, l'Unione Europea ha introdotto diverse normative per limitare l'uso di sostanze pericolose, incluso il piombo, a causa della sua tossicità. Queste leggi non vietano il cristallo in sé, ma regolano:

• la quantità di piombo che può essere contenuta in prodotti destinati all'uso alimentare o all'infanzia;

• l’etichettatura dei prodotti contenenti piombo;

• la commercializzazione nei paesi UE di articoli che superano certi limiti.

La normativa che interessa l’ambito alimentare (Regolamento CE n. 1935/2004) impone restrizioni severe sull’uso di piombo in oggetti come bicchieri, caraffe e piatti. Per questo motivo, l’uso del cristallo al piombo è stato progressivamente abbandonato o sostituito con alternative prive di piombo.

Importante: non esiste una legge che abbia abolito completamente la produzione del cristallo al piombo, ma ci sono restrizioni severe che ne limitano l’uso e la commercializzazione.

Punti salienti sul cristallo al piombo:

• Tradizionalmente, il "cristallo" contiene almeno il 24% di ossido di piombo (PbO).

• Il piombo è tossico e può migrare nei cibi o bevande, soprattutto con liquidi acidi.

• L’UE ha imposto limiti di migrazione del piombo da articoli in vetro/cristallo.

L’abbandono del cristallo al piombo ha permesso l’adozione di alternative più ecologiche, le cui caratteristiche mettiamo ora a confronto.

Caratteristica Cristallo al Piombo Cristallo Ecologico / Senza Piombo
Composizione Contiene ≥24% di ossido di piombo (PbO) Usa ossidi alternativi: bario, zinco, potassio, titanio
Brillantezza Molto elevata Elevata (ma leggermente inferiore)
Peso Più pesante Più leggero
Risonanza sonora Suono cristallino “tinnante” Simile, ma meno marcato
Lavorabilità Molto facile da tagliare e incidere Buona, richiede tecniche più avanzate
Sicurezza alimentare Rischi di rilascio di piombo Sicuro per uso alimentare
Normative UE Fortemente limitato Consentito senza restrizioni particolari
Impatto ambientale Negativo (piombo=metallo pesante tossico) Minore impatto, spesso riciclabile al 100%
Uso moderno Per collezionismo, lusso tradizionale Preferito da aziende sostenibili

Esempi di alternative note al cristallo al piombo:

RCR Cristalleria Italiana (Italia): con il materiale brevettato Luxion®, brillante, trasparente, 100% riciclabile e privo di piombo.

Zalto (Austria): bicchieri soffiati a bocca in cristallo senza piombo.

Luigi Bormioli (Italia): vetro sonoro SON.hyx®, brillante, resistente, privo di piombo.

Nachtmann (Germania – Gruppo Riedel): cristallo privo di piombo con formulazione ecologica.

Nude (Turchia): cristallo soffiato a bocca e senza piombo.

Rona (Slovacchia): vetro sonoro ecologico, simile al cristallo classico.

Spiegelau (Germania – Gruppo Riedel): orientato alla degustazione professionale.

2. LE MISURE DEI TOVAGLIOLI: CAPIRLE E SCEGLIERE DI CONSEGUENZA

Quando acquistate online, le misure dei tovaglioli si riferiscono sempre al formato aperto. Esempio: "tovagliolo 40×40 cm" = aperto 40×40 cm, piegato (in 4) = 20×20 cm.

Misure standard (da aperto):

Uso Misura (cm) Note
Cocktail/Finger Food 20×20 In carta, per stuzzichini e drink
Colazione/Merenda 25×25 Carta o tessuto leggero
Pranzo informale 30×30 Uso quotidiano
Pranzo/Cena formale 40×40 In stoffa, per occasioni eleganti
Cena elegante/Ristorante 45–50×50 Per piegature scenografiche
Alta ristorazione/Gala 50–60×60 Ampi, usati in hotel di lusso

la ceramica è diversa dalla porcellana

3. CERAMICA ≠ PORCELLANA

Sia la ceramica che la porcellana sono materiali ceramici, ma con importanti differenze. Ecco una tabella riassuntiva:

Caratteristica Ceramica Porcellana
Composizione Argilla comune + minerali Caolino, feldspato, quarzo
Aspetto Opaca o porosa Liscia e traslucida
Colore Beige, terracotta Bianco puro o bluastro
Peso Più pesante Più leggera
Porosità Alta Quasi nulla
Resistenza Buona ma scheggiabile Compatta e resistente
Cottura 900-1.100 °C 1.200–1.450 °C
Uso Rustico, artigianale Elegante, ristorazione alta gamma
Prezzo Più economica Più costosa

Altri materiali ceramici utili:

Gres

Composizione: argilla con sabbia

Aspetto: opaco/lucido, grigio o marrone

Resistenza: molto robusto

Uso: piatti quotidiani, piastrelle, vasi

Cottura: 1.100–1.200 °C

Bone China

Composizione: caolino + ossa animali + feldspato

Aspetto: bianco, fine, traslucido

Resistenza: elevata ma fragile

Uso: servizi da tè o piatti eleganti

Cottura: 1.200–1.400 °C

Confronto:

Caratteristica Gres Bone China
Composizione Argilla+minerali Caolino+ossa animali
Aspetto Grigio/marrone Bianco, lucido
Resistenza Molto resistente Delicata ma durevole
Peso Medio Leggero
Utilizzo Quotidiano Alta ristorazione
Prezzo Economico Più costoso

4. LA PLASTICA MONOUSO È RICICLABILE: COME SMALTIRLA CORRETTAMENTE

La plastica, sebbene spesso criticata per il suo impatto ambientale, presenta alcuni vantaggi significativi in termini di riciclo, soprattutto se gestita correttamente.

Vantaggi del riciclo della plastica monouso:

Leggerezza e facilità di trasporto

Riciclo meccanico e chimico:

- Il riciclo meccanico consiste nel triturare, fondere e riformare la plastica. È economico e molto diffuso.

- Il riciclo chimico scompone la plastica nei suoi componenti di base (monomeri), permettendo la creazione di nuova plastica quasi identica a quella vergine.

Riutilizzo in una vasta gamma di prodotti

Riduzione del consumo di risorse vergini: il riciclo riduce la necessità di estrarre petrolio o gas naturale.

Minori emissioni di CO₂: rispetto alla produzione di plastica da fonti vergini.

Innovazione nei materiali: sviluppo di plastiche più facilmente riciclabili (monomateriale, compostabili).

Riduzione dell'inquinamento: meno plastica in discariche, mari e fiumi = meno microplastiche nei sistemi naturali.

Esempio concreto: Riciclare 1 tonnellata di plastica PET consente di risparmiare circa 3 tonnellate di CO₂ e fino al 70% di energia rispetto alla produzione da materiale vergine.

Vantaggi economici e sociali:

Valorizzazione dei rifiuti: la plastica riciclata diventa materia prima seconda.

Risparmio sui costi di produzione

Creazione di posti di lavoro

Sviluppo dell’economia circolare

Spinta all’innovazione: nuove tecnologie di riciclo (chimico, enzimatico) aumentano la gamma di plastiche recuperabili.

5. IL RIVESTIMENTO ANTIADERENTE NON È DANNOSO PER LA SALUTE

Il rivestimento antiaderente delle padelle è sicuro, a patto di seguire alcune semplici regole.

Materiale più comune: PTFE (politetrafluoroetilene), noto come Teflon. È chimicamente inerte e stabile fino a circa 260–280 °C. Oltre i 300 °C può deteriorarsi.

Altri materiali antiaderenti:

Ceramica antiaderente: superficie liscia, derivata da silice, senza PTFE.

Titanio o rivestimenti minerali: combinano metallo e superfici dure, spesso privi di PTFE.

PFOA: non è più usato nella produzione del Teflon da oltre un decennio. I rivestimenti moderni sono generalmente "PFOA-free".

Cura e manutenzione:

Lavare a mano con spugna morbida.

Attendere che la padella si raffreddi prima di lavarla.

Evitare utensili in metallo; usare legno, plastica o silicone.

Non usare spugne abrasive o pagliette.

Non riscaldare a vuoto.

Quando sostituire la padella?

Rivestimento graffiato o scrostato

Il cibo si attacca facilmente

Punti metallici scoperti o scolorimenti profondi

misure gastronorm universali

6. LE MISURE GASTRONORM SONO UNIVERSALI

Le misure Gastronorm (GN) sono uno standard internazionale per contenitori professionali da cucina, compatibili con forni, frigoriferi, espositori, ecc.

Standard base: GN 1/1 = 530 × 325 mm Tutti gli altri formati sono frazioni modulari (es. GN 1/2, GN 1/3...) compatibili tra loro. Le profondità variano (20–200 mm) e influenzano la capacità.

Vantaggi del sistema GN:

Modularità (es. 2 × GN 1/2 = 1 × GN 1/1)

Efficienza nello spazio (forni, frigoriferi, carrelli...)

Risparmio di tempo e ordine nella cucina professionale

Standardizzazione = sicurezza negli acquisti

Usi:

Preparazione e porzionamento

Cottura (in forni professionali)

Conservazione (frigo/freezer con coperchi dedicati)

Servizio (buffet caldi/freddi, bagnomaria, espositori)

Materiali disponibili:

Acciaio inox: resistente, igienico, adatto al forno

Policarbonato: trasparente, ideale per refrigerazione

Polipropilene: leggero, economico

Melamina o ceramica: eleganti per buffet (non per cottura)

7. BIODEGRADABILE ≠ COMPOSTABILE: OCCHIO ALLE ETICHETTE

Biodegradabile non è equivalente a compostabile, quindi occhio alle etichette

Biodegradabile: si decompone in natura, ma tempi e condizioni non sono garantiti. Non va sempre nell’umido.

Compostabile: si decompone entro 90 giorni in impianti industriali, senza residui tossici. Produce compost utile per il suolo.

Tutti i compostabili sono biodegradabili, ma non tutti i biodegradabili sono compostabili.

Cosa cercare sulle etichette:

Etichetta Significato
"Compostabile secondo EN 13432" Conforme alla normativa europea, va nell'umido
Logo OK Compost (TÜV Austria) Compostabile in impianti industriali
OK Compost HOME Compostabile anche a casa
Seedling (🌱) Certificazione europea di compostabilità
"100% biodegradabile" Attenzione: non basta per l’umido
PLA, CPLA, Mater-Bi Bioplastiche compostabili (se certificate)
Carota stilizzata (CIC) Materiale compostabile in Italia

Attenzione:

Etichette vaghe ("eco-friendly", "green") non significano nulla senza certificazioni

Il colore beige/marrone non garantisce compostabilità

La plastica biodegradabile senza certificazione va nell’indifferenziato

Dove buttare cosa:

Compostabile certificato → Raccolta organica

Solo biodegradabile (senza certificazione) → Indifferenziato

biodegradabile e compostabile differenze