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I 10 tipi di minchiologist

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Attenzione: da leggersi con ironia!

Cari amici che ve ne state dietro il banco, oggi abbiamo deciso di offrirvi una breve lista di quelli che pensiamo essere gli ormai ribattezzati 'minchiologist', una categoria tanto in ascesa da ormai essere ampiamente sfaccettata e sempre più complessa.

  1. IL COLLEZIONISTA: colui che cambia jigger ogni volta che deve versare un ingrediente diverso nel suo shaker, che ha tanti boston quanti ingredienti in lista e un numero indefinito di strainer per scolare il ghiaccio; il tipo di minchiologist che, come una donna in fase shopping, torna a casa, sfodera la sua migliore espressione alla ‘Gatto con gli stivali’ di Shrek e si giustifica con il proprio partner con il più innocente degli ‘Scusa, ma mi serviva proprio’; colui che inizia a trasferire i suoi giocattolini dal locale a casa, auto-ponendosi il quesito ‘o me o loro’, non tanto per questioni di principio quanto di spazio. Un grazie particolare da RG a tutti coloro che fanno parte di questa categoria.

  2. L’OPZIONALE: quello che se un cliente gli chiede un Martini, gli manifesta lungo tutto il bancone una serie di Bulldog, Tanqueray n° 10, Bombay, Hendrick’s, Gin Mare, Beefeater, Gordon’s, Plymouth, e tanti altri tipi di Gin, lasciando solo la possibilità al nostro sfortunato avventore di poter ammettere ‘Scusa, ma non conosco la differenza’, frase che lo esorta a sfoderare una portentosa scrollata di testa.

  3. I FLAIR-LIFE: quelli che non hanno capito che il flair serve anche e soprattutto a velocizzare il lavoro, non solo a fare i figacciosi. Se è vero che l’occhio vuole la sua parte, è anche vero che il gusto la fa da padrone quando ci si ritrova di fronte al proprio drink. Take care!

  4. I DECORATORI: da quando i clienti hanno iniziato a fotografare anche le medie di birra, i nostri amici bartender hanno cominciato a prodigarsi in spaventevolissime decorazioni: cari amici, badate bene, non vale la regola secondo cui più roba si infila sopra al bicchiere più si avrà un effetto ottico strabiliante! L’effetto anzi si può rivelare rivoltante: per favore, evitate mezze banane marce, menta appassita, peperoncini e wurstel infilzati in spiedini che si sbilanciano su bicchieri carichi come bilichi!

  5. I MODAIOLI: dei veri mercenari che avete potuto osservare in giacca e cravatta durante il boom dell’hotellerie, ma la settimana seguente hanno esibito lunghi e folti baffi, bretelle e camice quadrettate, sostituite in tempo zero da quelle hawaiane. Quelli che hanno sfoderato, nell’ordine, sul proprio banco: galloni, bottigliette di angostura e tiki mug sul banco, facendo impallidire tutti coloro che da anni lavorano per specializzarsi in uno di quegli stili. Signori, personalità!

  6. LE PRIME DONNE: hanno forse vinto una gara, o peggio vi hanno solo partecipato, e per questo si sentono legittimati ad andare in giro con la puzza ‘under the nose’, sguazzando nella convinzione che chiunque debba stendere tappeti di velluto rosso e petali di rosa ai loro piedi: non salutano e non sorridono, guai!

  7. GLI INTOCCABILI: aaaaaaaah, che bella categoria! Sono tutte quelle belle persone che si permettono di criticare il lavoro dei colleghi, di deriderli, come se loro fossero nati imparati, esperti del mestiere, quando forse veri esperti non li sono nemmeno dopo tanti anni. Eppure i loro drinketti non si vedono da nessuna parte, specialmente non sui social. Chiaro che la presenza su facebook non sia sinonimo di professionalità, ma la stranezza è che questi esemplari si palesano sui canali multimediali solo per criticare il lavoro di altri, e spesso nascondono le loro cattiverie dietro un malcelanto senso dell’umorismo e un’incompresa ironia. ATTENZIONE, non è ancora stato creato un antidoto a questa malattia!

  8. GLI ‘INTERNATIONAL’: sono quelli che pensano che, avendo un paio di amici ‘out of Italy’, allora sia il caso di mostrargli la loro destrezza con le lingue straniere, esprimendosi in modo meravigliosamente incomprensibile, spesso saltando dai dialettismi della propria lingua all’inglese e magari, perché no, se se ne vanno in Spagna o in Francia allora ci infilano anche qualche parola della lingua locale. Cari amici, ma se non sapete nemmeno l’italiano, perché avventurarsi nelle lingue straniere?

  9. GLI UBIQUI: coloro i quali ormai godono di una certa fama, tale per cui, riescono a trovarsi in più posti contemporaneamente a fare i giudici di contest, gli special guest e a partecipare a diversi bar-show. Ebbeatiloro!

  10. GLI ALTERNATIVI: quelli che ‘no-ai-social’, ‘no-alle-mode’, ‘no-agli eventi’, ‘no-alle-gare’, ‘NO-A-TUTTO’ perché tanto è una vita che lavorano nel settore, che si sono fatti le ossa, che hanno visto e provato qualunque cosa e non hanno bisogno di nient’altro, né dei colleghi con cui confrontarsi né dei nuovi mezzi che questa bellissima professione offre. E così sia.