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Provate ad immaginare

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La sveglia suona alle 6, la temperatura media del vostro piumone è di 50° mentre fuori si sfiorano i -2. La giornata prevede lavoro di 8 ore più straordinari che chiaramente sono d’obbligo dato che il vostro collega si è dato ammalato ed è a svernare nel suo letto, accudito e coccolato dalla moglie che non gli fa alzare un dito per paura di una ricaduta. Dunque uscite, pieni di entusiasmo, sbrinate il parabrezza e via. Qualcosa però, attira la vostra attenzione: il bar. Ah, il bar. Dunque immaginiamo i due scenari possibili.

Entrate, il dolce profumo delle brioches vi riempie le narici, il giornale è già su un tavolino pulito, il barista vi saluta sorridendo. Ordinate il vostro cappuccino e attendete: il piattino viene posizionato di fronte a voi, il cucchiaino alla vostra destra, un cioccolatino accanto. Il latte viene montato, il caffè appena macinato è pronto, dunque viene investito da una montagna di schiuma calda. Il vostro amico dietro il banco aggiunge un piccolo decoro a quella montagnetta di neve tanto per strapparvi un sorriso, che effettivamente esce spontaneo. Dunque cappuccio e brioches, lettura veloce dei titoli di prima pagina e infilate la porta seguiti da un incalzante ‘Buona giornata!’ di chi vi ha appena serviti.

Ma qui la scena subisce un drastico arresto alla sliding doors.  Torniamo indietro di 5 minuti.

Entrate nel bar e sentite scricchiolare il pavimento sotto di voi per le numerose briciole disseminate  a terra. Vi avvicinate al banco mentre colui che sta aldilà vi intima a pagare prima di ordinare. Detto fatto, tornate con lo scontrino. Senza alcun entusiasmo, scatta automatica per il barista la sequenza sto-preparando-l’ennesimo-caffè che viene lasciato raffreddare mentre il latte viene orribilmente portato a livello di bollitura. Senza troppa cura vi viene servito un caffèlatte da ustione, con tanto di goccia che scende inesorabile sul piattino, il cui sapore potrebbe almeno essere addolcito dallo zucchero, se non fosse che il cucchiaino presenta un alone evidente di detersivo che al massimo aiuterebbe a effettuare la  lavanda gastrica utile a ripulirvi lo stomaco dopo aver ingurgitato una schifezza simile. ‘La brioches mi salverà’ pensate, è sicuro. Ma ahimè, c’è ancora chi ha il coraggio di servire quelle del giorno precedente perché si professa un eroe della pace nel mondo in stile ‘Non possiamo buttare via cibo mentre la gente muore di fame’. Quanto altruismo! Dunque pagate e scappate anche se nessuno sembra aver notato la vostra uscita.

Ho vissuto entrambi gli scenari, anche se non alle 6 del mattino, ma sono sempre convinta che una buona colazione consumata in un luogo familiare in cui non ti sparano power hits a tutto volume nelle orecchie possa aiutare a iniziare meglio la giornata. Certo non alzerà il vostro collega dal letto, ma almeno voi avete goduto di un ottimo caffè mentre lui si è certamente accontentato di una tisana tiglio, rosmarino e chissà quale altra erba medicinale che fa-tanto-bene ma ha una precisa caratteristica: essere squisitamente insapore.