| Sul Bancone

Intervista ad Oscar Quagliarini

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A che età hai capito che il bartender sarebbe stata la tua professione?
A 21 anni.

Come ti sei avvicinato a questo mondo?
Ho i iniziato a 19 anni al “DOPO” con Backi per guadagnare dei soldi e permettermi l’acquisto di un sinth da affiancare al pianoforte per comporre musica.

Quali sono i professionisti con cui hai imparato il mestiere?
Backi del “DOPO” ed Enrico Contro (detto FROG) del “PRAVDA”.

C’è qualcuno in particolare che consideri tuo maestro o che consideri “il maestro”in senso più generale?
Il mio mentore è stato FROG, mentre chi considero maestro in senso generale è GARY REGAN.

Quando entri in contatto con un nuovo prodotto, quando “assaggi”, degusti per la prima volta un distillato o un altro tipo di prodotto, a cosa poni attenzione prioritariamente?
All’espressione che mi viene dopo il primo assaggio

Nel momento in cui scegli gli ingredienti per comporre una nuova miscelazione, hai già predeterminato quale dovrà essere il risultato finale, oppure modifichi e calibri di volta in volta aggiustando gradualmente il risultato finale?
Diciamo che ho già in mente l’esito finale, però poi la ricetta viene modificata non tanto a livello di ingredienti, ma di dosi

Quali sono gli aromi, le spezie, le erbe che utilizzi maggiormente e per quali morivi?
Uso ultimamente molto l’hibiscus con il quale durante il mio viaggio di lavoro in Benin ho imparato a ricavarne un succo molto ricco di sapori.
Lavoro molto anche con il cardamomo verde e nero, con pepe lemon del Marocco, con cuassia dall’India come spezie per la creazione di Bitter homemade.
Con la lemon verbena, la lemon grass e l’eucalipto seco o in cristalli, invece, direttamente nel drink.

Che importanza riveste per te la decorazione, la presentazione di un cocktail?
Non sono mai stato amante delle guarnizioni stile giardino, do più attenzione, invece, alla scelta del bicchiere. Le guarnizioni che utilizzo sono solo le basiche (zest, peel, spiral, olive e marasche).

Tu dai una grande importanza alla qualità delle attrezzature da lavoro e agli accessori. Quali sono secondo te oggi le aziende più interessanti nella produzione di attrezzature per la tua professione? C’è qualche nuovo attrezzo o accessorio davvero innovativo?
Le attrezzature di un bartender hanno la stessa importanza delle attrezzature per i parrucchieri.
Le aziende più interessanti sono NARANJA(GIAPPONE)LE JEUNE(FRANCIA) e BARSTUFF(GERMANIA).
Tutto materiale reperibile in Italia solo da RG di Giorgio Negri, unico sostenitore della nostra professione in Italia.
In realtà non è stato inventato nulla di nuovo, si tratta di semplici evoluzioni degli attrezzi tradizionali.

Quale è l’iniziativa più importante alla quale hai partecipato?
Il Salone del Gusto di Torino 2010

Quella che ti ha dato più soddisfazione?
Occuparmi del lancio di ARDBEG TEN IN MIXOLOGY, nel quale mi sono dovuto cimentare a creare delle ricette con un prodotto veramente complesso: risultato ottimo.

La prossima alla quale parteciperai?
VENUEZ Anversa, il primo BARSHOW in Belgio nel qual terrò un seminario sulla liquoristica italiana.

Il tuo nome gira e di te si parla sempre più sulle testate del settore del food&beverage, ma anche sui quotidiani nella pagine che fanno tendenza e sui mensili che parlano di lifestyle. Sei un bartender di punta, sicuramente tra i migliori in Italia e non solo, le grandi aziende del beverage ti affidano i loro prodotti “premium” e le novità, affinché tu le studi, le guardi, le annusi, le degusti e restituisca loro una creazione miscelata che valorizzi al massimo il prezioso distillato.
Tuttavia tu mantieni sempre lo stesso atteggiamento un po’ timido, riservato, understatement, come se il successo ti scivolasse un po’ addosso, sempre un po’ noncurante di ciò che ti succede intorno e quasi meravigliato delle attenzioni che ti vengono rivolte. Mi viene pertanto spontaneo pensare che la tua mente sia già oltre e vorrei chiederti se hai un sogno nel cassetto, se hai un progetto in testa e ovviamente se ti va di parlarne.
Sono sempre stato timido. Per me il banco è un buon mezzo per tenere una certa distanza e riuscire a sciogliermi con i clienti.
E’ vero, mi meraviglio sempre quando parlano di me ed in realtà non mi scivola, anzi mi rende entusiasta, ma sempre nei limiti. Non è non curanza, ma in realtà l’insegnamento più grande ricevuto da FROG è stato quello di restare sempre umile e soprattutto quello che sono.

Se qualcuno avesse piacere di entrare in contatto con te, come ti può rintracciare?
E’ brutto da dire, però il mezzo più immediato è quello di digitare Oscar Quagliarini su facebook.

Per conoscerti meglio
Sono nato a Roma il 26 maggio del 1978
Diplomato in ragioneria sperimentale, 7 esami alla laurea quinquennale in scienze della formazione.
Adoro la musica, suono il pianoforte ed ora ho iniziato il violino. Viaggio molto.
Adoro la scrittura e sto terminando la stesura di un breve romanzo mezzo autobiografico dal titolo “Mi faccio la notte”.
Frequento quasi tutte le convention europee di Cocktail & Spirits.
Ho più di 100 libri sull’argomento beverage.
Gli ultimi master seguiti sono stati ad Amsterdam sul GENEVER E LA HOUSE OF BOLS, e a Roma con STANISLAV VADRNA
ARDBEG,SAGATIBA,HENDRICKS,THE BITTER TRUTH E GERANIUM sono i brands con i quali ho collaborato.
Il DOPO, LACERBA ,PRAVDA E JULEPS sono alcuni dei bar dove ho lavorato.

Intervista a cura di MONICA PALLA