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Cantare di cocktails: l'hanno fatto tutti.

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“C'erano state danze in riva al lago per brindare al sudore, c'era stato un profumo di menta, di ghiaccio e di liquore, di liquore” così cantano i Bandabardò nel loro pezzo dedicato al Mojito: da De André a Lady Gaga, da Zucchero ai Croockers sono molti i cantanti che nelle loro discografie hanno dedicato almeno una strofa o un'intera canzone ad uno dei classici intramontabili cocktails internazionali IBA.
E già, perché il buon bere come la buona musica è un linguaggio comune e un Margarita è un Margarita sia per i Rio che cantano “La vita sai qui gira intorno ai bar, c'è chi si chiede se è tutto qua, perchè sa che non basterà” che per Cocciante che per lei avrebbe costruito un silenzio che nessuno ha mai sentito, svegliato tutti gli amanti, parlato per ore ed ore poi coi secchi di vernice colorato tutti i muri, case, vicoli e palazzi, ...ah no era per Margherita.
Tornando ai nostri giorni è Emis Killa che ci ricorda di essere come il Martini, “no Killa no party”e ci conferma che il Gin Tonic è sempre miracoloso “ vedo tutto più speciale al decimo Gin Tonic, anche la tua amica grassa sembra Nina Moric”, evvai Killa l'originalità viagga veloce ma sia i Croockers che il buon vecchio Max Pezzali ti bruciavano in velocità con questi versi“ Tu mi devi dire se tu veramente mi preferiresti se io fossi uno di quegli stronzi vestiti a festa che si vedono dovunque vai nei bar oppure in discoteca appoggiati a qualche colonna che bevono un gin tonic come fosse una bella storia, dai..”. Il gin è uno dei maggiori protagonisti della musica nostrana e internazionale: dai Rolling Stones “I met a gin soaked, bar-room queen in Memphis”, a Katy Parry fino al nostrano e grandioso Rino Gaetano nel pezzo “Il dritto di Chicago” sono molti gli artisti che non hanno saputo resistergli.
E per chi non si ricordasse dei Vengaboys e vi venisse in mente solo il ritornello “bum, bum bum bum....” sappiate che anche loro un bel fraseggio in mood cocktail l'hanno cantanto: "Would You Like A Drink Of Me? Bikini On The Left, Daquiri On The Right, Come And Give Me Lovin' All Through The Night”
Se digitando Negroni la prima canzone che esce è di una certa Eleonora Crupi, quasi famosa uscita dalla scuola di Maria diverso è il risultato per il cocktail Bloody Mary: per lui infatti si scomoda perfino la regina pop d'oltreoceano Lady Gaga, anche se leggendo bene la canzone, deduciamo che forse è più riferita alla Maria Sanguinaria alla quale il cocktail s'ispira che al buon bere...ecco, i conti tornano, molto più conforme alla Lady ribelle.
Al Brandy Alexander, cocktail preferito di John Lennon, la band The river 68's ha dedicato un intero pezzo dal nome omonimo, mentre per il whisky – protagonista assoluto di molti pezzi – citiamo due cantautori nostrani con la C maiuscola: chi non ha mai canticchiato “ tra un bicchier di whisky ed un caffè, tiravi fuori i tuoi perchè e proponevi i tuoi sarò” quella famosa “Quattro amici al bar”di Gino Paoli e chi non ha mai urlato a San Siro “ e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar..”sentendosi un po' un outsider alla Vasco Rossi.
Insomma che sia un semplice Campari, che De André celebra in Don Raffaè, o una Sambuca cantata da Samuele Bersani in “D.A.M.S.”, fino addirittura ad una“Macedonia Polare”definita cocktail micidiale da Luca Carboni, la musica nazionale ed internazionale ha dovuto cedere al fascino intramontabile del buon bere e di ciò che può rappresentare in ogni singola canzone.
Si beve per divertimento, per stare in compagnia, per annegare i dispiaceri, per dimenticare un amore, per smettere di pensare, per interrompere la monotonia, per una serata ribelle, per disobbedire agli schemi o ai genitori e poi, più banalmente e semplicemente, si beve per bere qualcosa di buono e Zucchero ce lo ricorda così “Mi piace la notte all'Havana e poi mi piaci tu, ma sogno un cuba libre mio amore, sotto il cielo blu..... Il cielo blu”.

 

 

Giorgia Canevarolo